Le celebrazioni per i 20 anni di attività del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani (SBCR) hanno rappresentato più di una piacevole occasione di crescita e di confronto. Nell’economia di una giornata totalmente declinata alla cultura, spaccata in due tra la tavola rotonda del mattino e le cerimonie del pomeriggio, la splendida Villa Falconieri di Frascati ha fatto da sfondo al “ritratto” di un consorzio, l’SBCR appunto, che gode di ottima salute più che mai.
Alla presenza di numerosissimi convenuti, con relatori ed ospiti di eccezione come l’Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, Lidia Ravera, il “padrone di casa” Giuseppe De Righi, presidente di SBCR, ha inaugurato il convegno mattutino, “Biblioteche in coworking”. Tracciati i connotati della metamorfosi del Consorzio in questi 20 anni (che oggi con competenza, in chiave post-moderna, affronta fra l’altro anche l’elaborazione di una proposta turistica votata alla cultura ed alla storia del nostro territorio), elogiata l’esperienza della diversità, ecco svelati i risultati del progetto vincente del coworking, cui ha fatto seguito una riflessione sul concetto dei servizi in rete e l’essenzialità sociale dell’esperienza bibliotecaria in un territorio.
Il tempo di un buffet, e poi la sorpresa più piacevole della giornata: la visita di Villa Falconieri, la prima, per anagrafe, delle dodici Ville Tuscolane, voluta nel 1540 dal cardinal Rufini ed oggi sede dell’accademia Vivarium Novun, istituzione educativa volta allo studio, all’insegnamento e alla promozione delle lingue classiche.
Ascoltare le guide dell’associazione monteporziana Manacubba, lasciarsi sedurre dalla loro introduzione storica, condita di quei piacevoli aneddoti che sfuggono a qualsiasi guida su carta, era solo il preludio ad un’esperienza destinata a rimanere nell’anima. Se il turismo contemporaneo è infatti soprattutto ricerca di esperienze sensoriali… di emozioni, visitare la villa, un’ora in compagnia di queste “guide”, risponde prontamente a questo nuovo statuto del turismo soprattutto culturale.
Nell’impossibilità di calpestare tutti i 5mila mq attuali della Villa, si è optato per un percorso emozionale a quattro tappe, ognuna coincidente con una stazione di lettura, dove un membro della stessa Manacubba leggeva le testimonianze di uno dei 4 autori che, nel corso dei loro rispettivi Grand Tour, hanno scritto sul “bello” dei Castelli Romani. Richard Voss (1851-1918) il primo, Clara Louise Wells (1838-1925) a seguire, George Sand (1804-1876) e, infine, Hans Christian Andersen (1805-1875).
Ascoltare quelle parole, nel vivo contatto con gli affreschi interni di Pier Leone Ghezzi, Giacinto Calandrucci, di Ciro Ferri, o assecondando le soluzioni architettoniche del Borromini, equivaleva a rivivere quell’epoca di cui sono stati protagonisti i 4 scrittori citati. Non vi era l’illusione stordente degli effetti speciali prodotti dalla realtà virtuale, ma l’ammaliante piacere della riscoperta, come anche il tepore di una rigenerante doccia emozionale.
Tanta storia e tanta bellezza sono lì davanti a noi, celebrate da Stendhal, Goethe… e se c’è un modo per “vederle”, per riscoprirle, SBCR e Manacubba sanno bene come farlo.
Giusto il tempo per riprendersi dal flusso esperienziale, che a chiudere la splendida giornata, dopo la designazione degli ambasciatori della Cultura dei Castelli Romani, arrivava il concerto del Coro Tyrtarion dell’Accademia Vivarium Novum. Auguri SBCR…e soprattutto complimenti!