Cyberbullismo: ok del Senato al DdL

 

Il dilagante fenomeno del “cyberbullismo” si manifesta attraverso la rete e ha mietuto, nel tempo, numerose vittime tra i minorenni. Prende origine dal “bullismo”, che si manifesta con atteggiamenti violenti, sia fisici che psicologici, reali.

 

Proprio per la sua peculiarità, il “cyberbullismo” favorisce l’anonimato del molestatore, la difficile reperibilità per i mezzi usati (sms, messaggistica istantanea o mail), l’indebolimento delle retoriche etiche dal momento che, on-line, si ha la possibilità di essere un’altra persona alla stregua di un gioco di ruolo, e consente una limitazione spaziotemporale in quanto la vittima è alla merce del molestatore ogni volta che si collega in rete.

 

Ma il fattore scatenante che accomuna le due diverse forme di molestie è sempre lo stesso: il “diverso” per orientamento sessuale o politico, aspetto estetico o per la sua stessa timidezza.
La vittima, soggiogata completamente da questo macabro gioco, rasenta la depressione che spesso sfocia in ideazioni o intenzioni suicide.
L’attore principale è il target giovanile, che non si rende conto delle conseguenze lesive nei confronti dei loro perseguitati.

 

Dal Senato, nella giornata del 31 gennaio u.s., è arrivato l’ok al Disegno di Legge approvato, quasi all’unanimità, con 224 voti favorevoli… ed un solo voto contrario e 6 astenuti.
Il provvedimento, di cui la prima firmataria è Elena Ferrara del Partito Democratico, torna alla Camera in quarta lettura.

 

Una presa di coscienza decisa in merito ad un fenomeno che, nel 2016, ha subito un incremento dell’8% secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale adolescenza diffusi da Pepita Onlus.
Non è un caso che la prima firmataria del decreto stesso sia stata proprio Elena Ferrara che, precedentemente, è stata l’insegnante di Carolina Picchio, la quindicenne che, dopo essere stata violentata da un gruppo di coetanei, non ha sopportato il giudizio del web quando il filmato dello stupro è circolato in rete… e si è suicidata.

 

Dal 2015 il testo è stato più volte modificato per poi tornare alla sua versione originale.
Prevede che, attraverso l’erogazione di fondi, si agisca sulla prevenzione, sull’educazione nelle scuole e sull’eliminazione dei contenuti offensivi dalla Rete quando siano rivolti ai minori.
Verrà istituito un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio che coordini l’intero progetto.
È stata introdotta, come per lo stalking, la procedura di ammonimento per responsabilizzare gli over 14 colpevoli di tali azioni ed evitare che le stesse rasentino il penale.

 

Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori commenta, in un tweet, questo primo traguardo: <<Bene il sì del Senato al ddl contro il cyberbullismo. Lazio prima regione d’Italia a dare il via libera alla legge. Ora auspichiamo rapida approvazione testo alla Camera>>.