“Città in Comune” incalza sindaco ed Amministrazione

 

“Città in Comune” torna a parlare di consumo del suolo e assenza di un piano urbanistico a tutela della salute dei cittadini di Ciampino. Il nostro comune, secondo i dati Ispra, ha raggiunto, oltre al record per densità abitativa, la più alta del Centro Italia dopo Firenze, la saturazione dal punto di vista dell’ecosistema.

 

L’associazione lamenta, oltre a ciò, standard urbanistici fuori legge se si considera che si può contare su 2,8 mq di verde pubblico per abitante contro i 9 mq imposti a livello legislativo.
Il consumo del suolo è direttamente proporzionale ad un impoverimento paesaggistico e culturale.
<<È un dato impressionante – continua nel suo comunicato –  che apre una luce sul fenomeno del riscaldamento globale. Il quadro della gravità della situazione si rende più chiaro se si considera che:  per la formazione dello strato di 2,5 cm di suolo ci vogliono 500 anni; il suolo ospita 1/4 della biodiversità del Pianeta; ci sono più organismi in un cucchiaio di terra che persone sulla Terra>>.

 

L’associazione insiste che in questa battaglia contro la cementificazione a fianco alle parole bellezza, paesaggio, arte, storia e cultura, dobbiamo aggiungere biodiversità e salvaguardia del pianeta.
Fermare la cementificazione è un obiettivo che gli amministratori di un comune di 11 kmq, con indicatori come quelli che abbiamo evidenziato per Ciampino, dovrebbero perseguire a qualunque costo.
Ma per ben 11 mesi gli amministratori di Ciampino – puntualizza la stessa Associazione – hanno tenuto questi dati serrati nei cassetti delle loro scrivanie. E non hanno tenuto conto delle iniziative portate avanti dai cittadini per il rispetto dell’ambiente e della salute pubblica.

 

<<L’Amministrazione non ha tenuto conto della proposta di Città in Comune –  lamenta la stessa – per un “Censimento del cemento“, presentata come delibera di iniziativa popolare e firmata, come richiede lo Statuto comunale, da centinaia di cittadini residenti.
L’Amministrazione non ha tenuto conto neanche della proposta presentata dall’associazione Officine Civiche per richiedere un “Regolamento per un’Urbanistica Partecipata“, presentata anch’essa come delibera di iniziativa popolare firmata dai cittadini, secondo le norme dello Statuto comunale. Il Regolamento avrebbe impegnato l’Amministrazione al coinvolgimento dei cittadini su progetti di grande impatto sulla struttura e sulla funzione della città>>.

 

<<Queste proposte – incalzano dall’Associazione – sarebbero dovute essere discusse dal Consiglio Comunale entro 40 giorni dalla presentazione. Ma solo dopo la segnalazione d’omissione di atti d’ufficio, inoltrata al Prefetto dai due presentatori delle proposte, queste sono state discusse nel Consiglio Comunale del 3 marzo scorso, e bocciate senza dare alcuna motivazione plausibile.
E nel 2016 è scaduto il Piano Regolatore Generale della città: un Piano che nel 1998 prevedeva per il 2008 a Ciampino una popolazione di 40 mila abitanti e ha tarato le cubature a quel dato. Ma il Sindaco era troppo occupato a fare rimpasti per la sua poltrona traballante, a rassicurare i maggiorenti del suo partito e a cercare di farsi approvare pezzi di urbanistica contrattata che ampliano ancor più cubature già sovrabbondanti dello scaduto PRG, non ha ancora dato il via alla procedura per rinnovare questo strumento vitale per la città:  Ciampino ha bisogno di un PRG che finalmente>>.

 

<<Fermi la bulimia di cubatura – esortano infine i rappresentanti di Città in Comune –  e ridisegni spazi urbani aderenti almeno agli standard di legge!
Un nuovo piano ed una politica urbanistica che sappia indirizzare l’economia verso il recupero dell’esistente ed il miglioramento energetico, verso la sicurezza sismica (pochi ricordano che stiamo ai piedi di un vulcano), l’estetica, il sostegno alla mobilità alternativa a quella privata motorizzata, la ricucitura dei quartieri  (le strade rimangono ancora, in molti casi, quelle di mezzo secolo fa), trovando, insieme ai comuni vicini, agli Enti intermedi ed alle Ferrovie (che con i 14 km di  rotaie, la importante stazione, le fermate e le relative servitù incidono grandemente, nel bene e nel male, sulla struttura cittadina), soluzioni per deviare dal centro della città il flusso di attraversamento tra i bacini Laghi-Appia e Anagnina-Tuscolana. Potrebbe invece realizzarsi da subito, anche senza il nuovo PRG, una politica dell’Amministrazione comunale che non sia subalterna ai profitti privati che proliferano sull’altra grande servitù che grava sul nostro territorio, l’Aeroporto che opera in un regime di totale violazioni delle leggi dello Stato.  Ma non se ne vede traccia>>.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

* Copy This Password *

* Type Or Paste Password Here *

5.141 Commenti di spam bloccati finora da Spam Free Wordpress

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>