Festa della Città ribelle a Ciampino

 

Il Parco della Folgarella dal 15 al 16 settembre p.v. ospiterà la “Festa della Città Ribelle”, manifestazione organizzata da Città in Comune. Associazioni locali e nazionali, libri, dj-set, cene sociali, incontri, musica e documentari animeranno il parco nei tre giorni di programmazione della manifestazione.

 

Un titolo forte, quello scelto dalla lista civica che si è presentata alle ultime amministrative, per evidenziare l’impossibilità di fare altro di fronte al disarmo delle amministrazioni comunali nei riguardi dei disagi sociali. Un evento quindi che punta i riflettori su tematiche sociali di un certo spessore, come la povertà, l’emarginazione, gli interessi speculativi che gravano sui territori e sui servizi pubblici, senza dimenticarsi dei femminicidi e degli strupri.

 

Insomma, un momento di dibattito e confronto in una fase storica in cui la politica, secondo la lista stessa, tace sulle proprie responsabilità, scaricandole totalmente su un unico nemico: l’immigrato, l’emarginato, lo zingaro e il povero.

 

La lista civica, nella descrizione dell’evento dichiara che “la politica del governo, rappresentata egregiamente dal ministro Minniti, è tutta orientata a questo, alla cancellazione della povertà. Non cancellazione delle cause della povertà, sia chiaro, ma cancellazione della sua manifestazione fisica. Il povero deve essere nascosto, allontanato dai centri urbani e relegato alle periferie, il migrante deve essere bloccato prima che raggiunga le nostre coste, oppure espulso verso destini ignoti. Nell’epoca del massimo progresso tecnico e scientifico, stiamo tornando alla barbarie; l’odio non arriva solo dai media gestiti dal potere, ma trabocca dai gruppi facebook, dalle piazze, dalle fermate degli autobus. Dallo scorrazzare di bande di fascisti vecchi e nuovi che sono tornati a farsi vedere”.

 

Quindi, ribellarsi alle leggi inique è l’unica alternativa che ci consente di uscire dal baratro in cui siamo sprofondati secondo l’associazione stessa: “Il primo passo è dire no, mettersi in direzione ostinata e contraria e cominciare a remare. Fino a riuscire ad invertire il flusso della corrente. Ma perché una festa?Perché la strada sarà lunga ed una festa che ci ricordi i motivi per cui lottiamo è il modo migliore di cominciare; una festa autorganizzata e popolare di persone comuni che ruberanno del tempo ai loro affari e ai loro affetti per costruirla e viverla insieme. Un lungo respiro, prima del balzo”.