“Noi abbiamo un piano”…contro la violenza di genere

 

Quando una donna viene uccisa dal proprio uomo si parla, quasi sempre, di delitto passionale perché il movente, nella maggior parte dei casi, è l’amore. Un sentimento, il loro, che non accetta fragilità o incertezze, ma che si identifica in prevaricazione e conseguente sottomissione della donna.
I numeri delle vittime ogni anno aumentano in via esponenziale e ai femminicidi si aggiungono le violenze quotidiane, quelle che sfuggono alle statistiche ma che con il tempo possono trasformarsi in delle vere e proprie tragedie.

 

Non ci fermeremo finché non saremo libere dalla violenza maschile e di genere in tutte le sue forme” è lo slogan dell’esercito, dal colore rosa, che attraverserà le strade di Roma il prossimo 25 novembre, in occasione della manifestazione organizzata dal movimento femminista “Non Una di Meno”.
Un corteo nazionale che partirà da Piazza della Repubblica alle ore 14, e che è lo stesso che ha manifestato il 26 novembre scorso e l’8 marzo, quando è stato istituito il primo sciopero globale insieme alle donne di tutto il mondo.

 

In un anno di mobilitazioni, campagne e assemblee nazionali e tematiche, questo esercito rosa ha redatto un piano femminista contro la violenza maschile e di genere, da utilizzare come strumento di lotta e rivendicazione e, allo stesso tempo, come documento di azione e proposta che sarà portato in piazza proprio il prossimo sabato.
Un piano, il loro, che chiede più autonomia, libertà e giustizia sociale, che mette in discussione la cultura e i rapporti sociali che la sostengono, che reclama mezzi e risorse per autodeterminarsi e poter scegliere della propria vita.
Sono donne che non vogliono guardiani o tutori perchè non si considerano delle vittime, ma lottano per un cambiamento a partire dalle scuole, dal lavoro, nel campo della salute e ammnistrazione della giustizia e dei media.

 

Sono donne che lottano contro la violenza patriarcale e capitalista, che auspicano alla libertà dalla violenza sessista nei luoghi di lavoro, dalle molestie e delle discriminazioni, dallo sfruttamento e dalla precarietà.
Sono donne che vogliono liberarsi dai pregiudizi dei social media e dei giornali che le colpevolizzano o le silenziano vittimizzandole.

 

E la loro lotta è indirizzata anche alle migranti soggette quotidianamente, all’interno dei campi profughi, a continue violenze, alla strumentalizzazione degli stupri per giustificare il razzismo in nome delle donne.
Insomma, quello che attraverserà le strade di Roma, sarà un movimento di donne che vogliono essere libere di decidere delle proprie vite, di scegliere un destino fuori dai ruoli che gli vengono imposti e, tutto questo perché, hanno un piano!

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