35enne frascatano, poliziotto di professione ed una maturità che lo ha contraddistinto da sempre, anche quando da ragazzo giocò, giovanissimo, per anni in quella Lupa Frascati che tornò in serie D dopo vari anni. Smessi gli scarpini dopo una apprezzabile carriera da calciatore, ecco anche l’esperienza politica, da Consigliere comunale nella sindacatura Di Tommaso prima, e da Assessore nella Giunta Spalletta poi. Nel mezzo una vita quotidiana normalissima, nella quale ha saputo costruire una famiglia altrettanto normale quanto splendida. E rieccolo alla terza tornata elettorale Matteo Filipponi, tanto giovane quanto già navigato punto di riferimento della politica locale.
Terza elezione dalla tua prima volta e terza fatica: ma chi te lo fa fare?
<<Eh, bella domanda! Sarei ipocrita se non ti dicessi che ogni tanto, soprattutto ora che ho famiglia, questa domanda me la pongo. Di certo non si fa l’amministratore locale per soldi (sul sito del comune www.comune.frascati.rm.it si possono verificare anche i compensi degli amministratori, Ndr). Per farti un esempio, come assessore per me, che sono un dipendente pubblico, il rimborso mensile era poco più di 300 euro netti. D’altra parte sono informazioni che hai prima e non te lo prescrive il medico di candidarti e poi di accettare incarichi, ma io penso che mettersi a servizio della città dove si è nati e cresciuti sia bello ed appassionante. Faticoso sì (soprattutto se cerchi di conciliare l’impegno politico e amministrativo con famiglia e lavoro, precisa Matteo) ma, con serietà e chiarezza, le soddisfazioni arrivano, serve un po’ di spirito competitivo e saper accettare le critiche per metterle a frutto se lo ritieni giusto>>.
Scherzi a parte, in molti hanno apprezzato il tuo carattere, la tua dedizione al bene pubblico, la tua statura morale ed anche la tua crescita esperenziale e conoscitiva della materia. Che tipo di contributo senti di poter fornire a questa nuova tornata?
<<Grazie per le belle parole, ora la sfida è cercare di accrescere questo seguito. Anche se, come ama dire un mio amico, non lo aveva neanche Ghandi il totale consenso. L’esperienza te la fai vivendo il ruolo come in ogni settore, ma devo dire che anche l’aver vissuto, per periodi più o meno lunghi, in altre città per lavoro (Alessandria, Peschiera del Garda, Latina e Bologna) mi ha aiutato nella crescita. Come mi ha aiutato e mi aiuta la mia famiglia nel non drammatizzare le cose della politica e nell’apprezzare la vita in tutte le sue sfaccettature. Ringrazio il PD di Frascati per avermi permesso la candidatura in lista ancora da indipendente (non sono tesserato) e spero di poter mettere a frutto il mio bagaglio di esperienze>>.
L’ultimo mandato è terminato prima della scadenza naturale: cosa davvero non ha funzionato e quali sono gli eventuali errori da non ripetere?
<<Non hanno funzionato molti aspetti: per ricoprire alcuni ruoli bisogna esercitarne anche gli oneri non solo gli onori, senza dimenticare alcuni contrasti tra la macchina amministrativa e quella politica con responsabilità diffuse. Non a caso, anche in questi mesi di amministrazione commissariale non mi sembra abbia funzionato tutto. Poi mettici che alcune norme in materia di Bilancio ci hanno penalizzato, ma sicuramente la situazione non era, e non è, così disastrosa come alcuni vogliono far credere. Non mi piace chi anima le paure, preferisco l’approccio di chi si impegna per difendere i diritti facendo rispettare i doveri e rispettandoli in prima persona. Amministrare una cittadina come Frascati richiede abnegazione e capacità sia politiche che manageriali, ma i rapporti umani sono imprescindibili. La politica, come lo sport ma la vita in generale, non è fatta solo di vittorie, ma si devono accettare tutti gli eventi e, se convinti, proseguire il percorso di crescita>>.
Cosa ti piace e cosa no della attuale bagarre elettorale?
<<Per fortuna fino ad oggi non mi sembra che ci sia stata troppa bagarre, un po’ di sana e giusta tensione elettorale senza andare oltre a parte qualche caso isolato. In generale mi sembra ci sia un clima di sano confronto e competizione>>.
E cosa pensi delle possibilità web dei social applicate alla politica locale?
<<Sono possibilità e potenzialità enormi in termini di comunicazione, informazione e protesta che poi vanno utilizzate per fare proposte. Non mi piace quando si va sull’offensivo e sul personale, anche se la legge tutela chi viene offeso e colpisce, secondo me poco, chi offende>>.
Il prossimo sindaco davanti a che tipo di mandato si troverà?
<<Un mandato che, almeno inizialmente, potrebbe prevedere dei sacrifici e delle scelte difficoltose. Chiaramente io mi auguro sia Lello Pagnozzi che, con il suo curriculum e le sue esperienze maturate ad alti livelli, sono convinto non si spaventerebbe davanti ad una sfida del genere, anche se penso che la “sfida” più difficile per chiunque sarà la quotidianità fatta di presenza costante per indirizzare la macchina amministrativa e politica e per ascoltare i cittadini e, ove possibile, evadere le varie istanze e segnalazioni>>.
Durante il tuo percorso di crescita, quali sono state le figure a cui ti sei ispirato e che ancora vorrai emulare?
<<Più che ispirazione ed emulazione parlerei di figure che ho avuto ed ho modo di apprezzare e di conoscere sotto vari aspetti, in primis quello politico. Direi che sono tre: l’indimenticato Giancarlo Marcotulli, Francesco Paolo Posa e Bruno Astorre. Ma non posso non citare i due sindaci che ho avuto e cioè Stefano Di Tommaso e Alessandro Spalletta. Penso che si possa e si debba apprendere sia dalle esperienze positive che da quelle negative>>.
Il fine giustifica i mezzi?
<<Se il fine è nobile, e legale, sì>>.
A livello personale cosa ricordi con maggiore soddisfazione dei tuoi due diversi mandati?
<<Premessa: tutto quanto fatto è frutto di un bel lavoro di gruppo, come amministrazione e in sinergia con gli Uffici del Terzo Settore ai quali sento di riservare una doverosa premessa: ho trovato dedizione, professionalità e preparazione. Ne sia esempio il fatto che nei due anni che mi hanno visto come assessore alle politiche sociali e scolastiche, hanno lavorato anche su due gare di portata europea, come asili nido e refezione scolastica, quest’ultima iniziata nella parte finale della consiliatura, senza intoppi e senza ricorsi.
Detto questo, alcuni eventi li porterò sempre dentro di me così come alcune soddisfazioni e anche alcuni sbagli sperando di non ripeterli.
Una delle migliori soddisfazioni è stata essere riusciti a dare centralità all’aspetto sociale ed aggregativo dello sport anche con l’iniziativa sport/sociale (le società sportive mettono a disposizione iscrizioni gratuite per bimbe e bimbi frascatani su segnalazione dell’ufficio servizi sociali, Ndr) e dando risalto soprattutto alle discipline sportive cosiddette minori; aver partecipato a progetti sportivi e sociali per dare risalto all’aggregazione come aiuto per affrontare il tema del disagio mentale e della diversità.
Essere riusciti ad aumentare i fondi per le borse lavoro in modo da evitare, dove possibile, l’eccessivo assistenzialismo dei sussidi; una buona soddisfazione è stata aver approvato all’unanimità, sia in giunta che in consiglio comunale, il regolamento dei servizi scolastici ed aver creato le basi per il progetto “casa della pace e dell’intercultura”.
Credo che la riuscita migliore sia venuta dall’ascolto delle varie situazioni problematiche – partendo dai casi di fragilità economiche fino a quelli personali – dei cittadini, dando uno spazio importante all’incontro con la comunità, sempre nell’intento di trovare – unitamente all’ufficio preposto – una soluzione possibile.
Ci siamo impegnati nel confermare e migliorare la qualità di servizi già presenti: l’assistenza domiciliare (fondi in entrata, monitoraggio con le famiglie-utenti, rapporto con i gestori del servizio), assistenza scolastica, laboratori Anni d’argento, Insieme dopo la scuola, Anziani a proficuo lavoro, centri estivi e soggiorni minori e disabili. Abbiamo promosso una nuova progettualità, che in alcuni casi non ha avuto il tempo di maturare efficacemente, seppure importante: convenzione INI, convenzione per inserimento di volontari con disagio e disabilità, federanziani, ragazzi delle scuole superiori nei cantieri scuola-lavoro, il microcredito sociale. Inoltre la scuola dei genitori e le modifiche al regolamento dei contributi economici nella direzione di un superamento dell’assistenzialismo come già detto. Il tutto accompagnato da un impegno costante nel monitorare la rispondenza dei servizi all’effettivo bisogno dei cittadini. Ce ne sarebbero anche altre di iniziative (penso all’adesione al progetto liberi di essere liberi di muoversi, ai vari eventi con l’esibizione di gruppi musicali etc, etc) meritevoli di citazioni ma rischierebbe di diventare un lungo elenco.
Penso di aver fatto l’assessore in un momento storico difficile per i servizi sociali, ma credo che Frascati abbia continuato a rendere un buon servizio alla comunità (mi viene in mente, per esempio, la soluzione trovata lo scorso anno per garantire almeno una parte delle attività estive sia per il bene dei ragazzi stessi che per le loro famiglie). A livello puramente simbolico invece ricordo 3 iniziative con particolare piacere: il posizionamento di tre targhe in marmo. Quella fuori la palestra Simoncelli dedicata ad un grande uomo e ottimo sportivo come Stefano Simoncelli concordata con il Frascati Scherma; quella apposta nella nuova area giochi del parco di Villa Torlonia dedicata all’eroe frascatano Gilberto Dose concordata con i suoi amici. Quella infine che, pur rivestendo un carattere prettamente politico e quindi slegato dall’azione amministrativa, però mi è molto cara a livello personale, e che mi vide con altri promotore: l’intitolazione della sede del pd frascati al compianto amico e politico Giancarlo Marcotulli.
Poi in verità ce ne sarebbe un’altra che fu però solo una formalità, visto lo spessore del personaggio in questione, ed è l’apposizione della targa fuori al campo sportivo (ex mamilio) Amedeo Amadei che cambiò nome quando, nel mandato precedente alla mia prima esperienza da consigliere comunale, fu migliorato e ristrutturato grazie all’operato e all’impegno di amministratori locali e regionali.
A titolo personale mi fanno enorme piacere alcuni messaggi che sto ricevendo in questi giorni riguardo le prossime elezioni, attestazioni di apprezzamento per il lavoro fatto e cessioni di fiducia per il futuro anche se ad ogni elezione si riparte dall’inizio>>.
…e con maggiore delusione?
<<Constatare come alcuni non abbiano avuto l’intelligenza’, la capacità e forse il coraggio di scindere l’aspetto umano da quello politico, senza pensare che l’esperienza politico/amministrativa occupa solo una parte della nostra vita, mentre gli strascichi umani dei comportamenti che attuiamo ce li portiamo dietro molto più a lungo>>.
Finiamo con la comunicazione progresso: perché votare Matteo Filipponi?
<<Perché, se me ne sarà data la possibilità, continuerò a mettere al centro del mio impegno nella politica amministrativa la chiarezza, la serietà, il rispetto e la solidarietà>>.