Un corso per formare amministratori e funzionari

 

Prende il via Martedì 13 giugno un corso teorico/pratico di Anci Lazio per preparare e aggiornare Amministratori comunali e Funzionari dei comuni rispetto all’accesso alla programmazione europea dei vari livelli: dai programmi a gestione diretta della Commissione attivabili anche dai comuni, ai programmi operativi nazionali PON, ai programmi operativi regionali POR.

 

Segnalo questa opportunità per i nostri Amministratori comunali e per i Dipendenti dei comuni in quanto mi pare assolutamente necessario che, dopo anni di assoluta noncuranza, si avvii il percorso di un serio e funzionale rapporto con le modalità europee per affrontare i problemi dello sviluppo locale. Dobbiamo imparare a familiarizzare con questo modello operativo perché oggi costituisce l’unica vera fonte di approvvigionamento finanziario per pensare e realizzare progetti in ambito locale, ma anche perché, al di là di ogni critica da fare all’Europa, esso rappresenta l’occasione per imparare a fare le cose per bene. Maggiori informazioni con il relativo avviso: www.ancilazio.it, ovvero alla pagina facebook Anci Lazio.

 

Il corso può costituire l’occasione per superare la pigrizia formativa dei nostri Amministratori e Funzionari, poco inclini, purtroppo, a un lavoro di approfondimento e di formazione. Eppure fare l’Amministratore comunale oggi richiede: una notevole capacità di interpretazione dei bisogni della propria comunità e del territorio, una sapiente lettura delle possibilità che si aprono, un costante impegno per affrontare le sfide dello sviluppo, sagaci scelte progettuali, un’approfondita conoscenza dei mezzi e degli strumenti adeguati per realizzare le idee e i progetti, una visione programmatica di ampio respiro proiettata nel tempo.

 

Disporre di personale politico e amministrativo con queste caratteristiche non è facile. Per questo Anci Lazio sta mettendo in campo iniziative sempre più approfondite e innovative per venire incontro a questa urgente necessità.
Sapranno i nostri Amministratori fare tesoro di queste opportunità? Io spero di sì.
Ma voglio approfittare di questo spazio per riflettere a voce alta su due aspetti della vita pubblica, che contrastano fortemente con questa impostazione e sembrano invece andare sempre più di moda:

 

Assistiamo sempre più frequentemente, in ambito elettorale, alla presentazione di stuoli di candidati, alcuni dei quali non hanno la benché minima idea di quello che significhi amministrare la cosa pubblica e particolarmente un comune. Senza alcuna formazione a monte, senza le vecchie scuole di partito, senza aver acquisito quella capacità di mediazione politica necessaria per comporre decisioni collegiali, si presentano agli elettori, sempre più numerosi, gli improvvisatori di turno: non mi sembra una bella cosa. Certamente occorre innovare, occorre fare lo sforzo di ringiovanire costantemente le compagini amministrative, occorre cambiare aria alle amministrazioni portando all’interno idee nuove e interessi trascurati; ma non si possono costruire i gruppi dirigenti locali sul pressappochismo, sull’improvvisazione, sul rifiuto dell’esperienza, sul novismo di maniera. Chi di voi affiderebbe la propria azienda a dirigenti che non hanno alcuna esperienza e che non hanno mai dimostrato in nessun campo di saperci fare?

 

Leggiamo o ascoltiamo, con una certa frequenza, che vengono avanzate proposte, idee o progetti al limite dell’inverosimile, spesso privi del livello minimo di buon senso, che trovano anche occhi e orecchie, che vedono e ascoltano con attenzione. Tutto amplificato dalla rete dei social, che fa sembrare reali o verosimili anche le panzane più grosse, mettendo la sordina o imponendo il silenzio a quelli che fanno dell’impegno costante e della preparazione seria la ragione della loro attività e che mettono in campo un ragionamento di spessore o una valutazione approfondita dei problemi della comunità indicando soluzioni di alta qualità. Quanto può durare così? Se applichiamo anche a questo caso l’antico adagio: “moneta cattiva scaccia moneta buona”, potrebbe arrivare presto il giorno della definitiva affermazione della panzana e della sparata. Dobbiamo applicare perciò dei correttivi, che non possono venire dall’alto, ma solo da chi esercita la sovranità.