Dal 20 marzo al 2 aprile si sono svolti i congressi di circolo del Partito Democratico di tutto il territorio nazionale. Il primo step, riservato agli iscritti, è stato superato ed ora non resta che aspettare le primarie del 30 aprile per scegliere il Segretario e l’Assemblea nazionale.
La corsa alla segreteria, per l’ex premier Matteo Renzi, con il 68%, è stata una passeggiata. Il dato finale parla di 266.726 votanti, pari al 59,29%dei 449.852 iscritti, ed ha fatto registrare un’affluenza superiore al precedente congresso del 2013.
Con il Capogruppo del Partito Democratico di Ciampino, Anna Maria Perinelli (NELLA FOTO A SINISTRA), renziana doc, abbiamo commentato il risultato che è stato ottenuto nel comune di Ciampino, che vede Orlando in testa con 161 voti, mentre Renzi ne ha conquistati 95, espressione di una controtendenza rispetto ai risultati che ha ottenuto tra gli iscritti dei Castelli Romani.
Siamo entrati nel rush finale delle primarie che si terranno il 30 aprile per eleggere il Segretario del Partito Democratico. La percentuale dei consensi, nel corso delle elezioni congressuali di circolo sparsi in tutto il territorio nazionale, vede favorito l’ex premier Matteo Renzi. Cosa ne pensa?
<<Per me che sostengo convintamente l’ex Segretario del PD ed ex Premier Matteo Renzi è una grande soddisfazione. Se pensiamo che questo congresso è stato voluto perché qualcuno riteneva che Matteo Renzi fosse un intruso nel partito, mi sembra che sia arrivata una risposta degli iscritti molto chiara. Migliaia di iscritti hanno discusso le singole mozioni ed hanno espresso una preferenza. Come dice Matteo Renzi: la democrazia in azione. È da tenere presente anche che l’affluenza ha superato nettamente il 60%, più alta dell’ultimo congresso del 2013 di circa 7 punti. Questo dimostra che, pur con mille problemi, il PD resta l’unico partito organizzato sul territorio nazionale e che il livello dei militanti attivi, cioè quelli che hanno votato ai Congressi di Circolo, è abbastanza alto>>.
Il risultato del congresso degli iscritti che si è svolto a Ciampino il 2 aprile ha visto Orlando in lista con un 62,40%, Renzi con il 36,82% ed Emiliano con lo 0,78%. Qual è la sua chiave di lettura?
<<Nessuna lettura particolare, e comunque nessuna lettura di spaccatura come molti vorrebbero far credere. Abbiamo scelto strade diverse perché proiettati su proposte politiche diverse. Quella che ha prevalso a Ciampino è la proposta di Orlando, sostenuta da diversi politici dell’attuale maggioranza di governo, una squadra numerosa che vanta anche molti tesserati tra le loro file. Tra i sostenitori di Renzi, comunque, c’è la convinzione che il risultato delle Primarie del 30/4 sarà diverso, perché l’aria che si respira intorno alla figura di Matteo Renzi è molto positiva>>.
A prescindere dalla sua posizione e dal risultato delle prossime primarie, quali sono, secondo la sua esperienza di amministratore locale, le strategie che il futuro segretario dovrà mettere in opera per recuperare quella parte di elettorato che ha perso nel corso degli ultimi anni?
<<Io non parlerei di ultimi anni ma è un periodo molto più lungo. L’elettorato ha preso sempre di più la distanza dalla politica perché si è persa quella credibilità a causa di molti fattori. È pur vero che si devono studiare formule nuove di fare politica e la proposta di partito di Renzi mi convince: un partito popolare e alternativo ai populismi, la costruzione di un partito “pensante”, a dieci anni dalla nascita del Partito Democratico può finalmente diventare quel partito nuovo che fu immaginato dai suoi fondatori. Un partito che selezioni e formi le classi dirigenti, un partito costruito sui valori della partecipazione. Queste sono le ricette per avvicinare la gente ai partiti e di conseguenza ridare quella credibilità che porti molta più gente a votare>>.