Una ragazza di 32 anni, cittadina della Slovacchia, è stata arrestata dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma con l’accusa di atti persecutori. Un romano di 42 anni, con cui aveva avuto una breve relazione in passato, la vittima dei suoi atti persecutori: messaggi, prima d’amore poi dai toni minacciosi, offensivi e volgari tramite alcune app di messaggistica e posta elettronica, frasi vergate col rossetto sulla porta di casa e continui appostamenti… questo tutto il corollario di “attenzioni” verso l’uomo che certo non le gradiva.
“Non solo: la 32enne aveva aperto numerosi profili fake, rubando l’identità della vittima, su un noto social network e su siti di incontri “a luci rosse”, tramite i quali gettava discredito sulla sua persona e, addirittura, lo minacciava di “postare” delle sue fotografie che lo ritraevano nudo”.
La mattina del 21 maggio, durante l’ennesimo raid, la vittima ha però chiamato il “112” segnalando la presenza della donna sotto la sua abitazione di via La Spezia in zona San Giovanni che, dapprima lo implorava di aprirle la porta o di scendere al fine di riallacciare i rapporti, poi dando il via ad una sequela di minacce del tipo “Scendi altrimenti ti ammazzo…Ti renderò la vita impossibile”.
La 32enne, in forte stato di agitazione, era ancora lì quando sono intervenuti sul posto i militari, riusciti a calmarla solo dopo diversi minuti. A seguito di accertamenti, sono emersi a suo carico altri episodi dello stesso tenore per cui il 42enne aveva anche formalizzato delle denunce.
In un caso, l’uomo, nel rincasare, si era ritrovato la ragazza appostata sulle scale del condominio, dove ha subito un’aggressione fisica nel corso della quale la stalker aveva più volte tentato di sottrarre alla vittima il telefono cellulare per evitare che allertasse le Forze dell’ordine.
Inevitabili, a quel punto, le manette ai polsi: durante la perquisizione sono stati rinvenuti nelle sue tasche dei bigliettini con su scritto “Ti amo… Sei sempre nel mio cuore… Sei mio amore unico…” .
La “stalker in rosa” è stata portata nel carcere di Rebibbia in attesa di processo.