Bilancio e obiettivi dell’ass. Com. La Folgarella

L’Ass.Com.Es Ar.Folgarella è un ente apartitico e apolitico nato da poco più di un anno e mezzo, la cui primaria finalità è quella di perseguire iniziative pubblicitarie e sociali allo scopo di rilanciare le attività commerciali nel popoloso quartiere ciampinese della Folgarella .

Abbiamo voluto incontrare il suo presidente, la sig.ra Beatrice Parigi, alla quale abbiamo chiesto un bilancio delle attività finora svolte e le iniziative future che vedranno protagonista il soggetto che rappresenta.

A poco più di un anno e mezzo dalla sua costituzione è tempo di fare un bilancio. Può riassumerci brevemente le sue impressioni?

<<Partendo dal presupposto che si può dare sempre di più, non posso non essere soddisfatta di quanto finora siamo riusciti a fare. Le diverse manifestazioni culturali e gli eventi sono il frutto tangibile del nostro impegno per il raggiungimento delle finalità che ci siamo prefissati. Ma la nostra è un’azione che va oltre l’aspetto ludico e si inserisce in un contesto più difficile quale quello della viabilità e della sicurezza nel nostro quartiere. A tal proposito abbiamo iniziato un percorso ben preciso, con alcuni primi risultati quale l’installazione delle prime telecamere… e confidiamo che nel nuovo anno si concretizzi qualche risultato in più>>.

Si nota una fitta collaborazione e sinergia tra la vostra realtà e quella del Comitato di Quartiere: dobbiamo quindi pensare che ci sia una massiva comunità d’intenti? E come risponde la popolazione?

<<La sinergia tra le due realtà è molto forte e si estende anche a soggetti estranei ad entrambe. La percezione dei cittadini è migliorata. A prescindere dagli eventi ricreativi iniziano a considerarci come punto di riferimento>>.

L’amministrazione ha preso coscienza delle vostra realtà?

<<Il nostro comune ha sicuramente preso atto della nostra esistenza sia negativamente che positivamente a seconda delle specifiche circostanze. Il connubio tra l’ente che rappresento e il comitato consente alla stessa amministrazione di poter interfacciarsi con due realtà contemporaneamente: da una parte gli esercenti e dall’altra i cittadini. Questo può costituire un vantaggio ma, nello stesso tempo, rivelarsi, secondo i casi, un ostacolo. Nonostante questo, la percezione è sicuramente positiva perché, al di là dei ruoli, l’intento che intendiamo perseguire è assolutamente comune e ci prefiggiamo di estendere la collaborazione alle altre realtà associazionistiche>>.

Relativamente al settore che rappresentate, come sono i rapporti con le altre realtà delle stesso genere?

<<Assolutamente inesistenti. La nostra è una realtà che è nata per colmare l’esigenza di costituirci non essendo supportati da altri organi e, sinceramente, non ho mai avuto il piacere di conoscere le altre realtà. Si vocifera però che la nostra costituzione non è stata presa molto a ben volere>>.

Nel caso in cui se ne ravvedesse la necessità, sareste disponibili a collaborare insieme?

<<Sono sempre stata fermamente convinta della validità dell’associazionismo, in quanto i numeri fanno la forza sia a livello esercenti che cittadino>>.

Commercialmente parlando la posizione del quartiere è penalizzante per il vostro settore?

<<Purtroppo dobbiamo combattere la scarsissima stima che i residenti hanno del proprio quartiere e si perde così di vista un aspetto fondamentale che è dato proprio dalla sua posizione. La Folgarella è uno snodo strategico aereoportuale e ferroviario che dovrebbe essere sviluppato. La radicata consapevolezza di considerarci, ora e in futuro, solo ed esclusivamente una periferia, ci fa perdere la percezione della ricchezza, a livello strutturale, su cui possiamo contare. Sicuramente devono essere apportate delle modifiche alla viabilità che contribuiranno a cambiare rotta perché è questo che dobbiamo iniziare a fare. Come associazione abbiamo preso contatto con la Regione Lazio per poter accedere a dei fondi che ci consentano di intervenire sul degrado urbano, sulla viabilità e la sicurezza del quartiere nell’ottica di una riqualificazione. Il nostro è un comune che per la sua posizione rappresenta l’anello di congiunzione tra Roma e la zona dei Castelli Romani. L’aeroporto non viene visto come un’opportunità ma come un ostacolo e non se ne sfruttano le potenzialità che consentirebbero un miglioramento turistico ed economico, non solo del quartiere, ma dell’intera città>>.

Quanto negativamente influisce la vicinanza del campo rom La Barbuta al quartiere?

<<Sicuramente ha una sua incidenza ma non cosi elevata rispetto ad altri comuni e a quello che è il trend generale. Reputo che sia piuttosto una questione di percezione più che di sicurezza, a cui stiamo lavorando con l’installazione di ulteriori telecamere che fungeranno sicuramente da deterrente. Pertanto credo che sia più l’aspetto visivo l’aggravante che si genera da questa vicinanza>>.

Nel corso dell’intervista ha più volte parlato di telecamere: quante ne sono state installate e quante sono in programma?

<<Finora sono tre quelle attive collocate nell’area del Parco della Folgarella. Di prossima installazione, una in prossimità della scuola Leonardo Da Vinci e una collocata nel sottopasso. Nel contesto del progetto della Regione Lazio a cui abbiamo aderito, è prevista l’acquisizione di altre cinque o sei che verranno dislocate nella zona compresa fra Viale Kennedy, Via Pirzio Biroli e Via Lucrezia Romana>>.

Il Comune come accoglie il progetto delle vostre manifestazioni goliardiche e in che parte contribuisce alla loro realizzazione?

<<A livello burocratico siamo egregiamente supportati per quanto riguarda i contributi: finora sono stati onorati, tranne quello relativo al carnevale 2015 che, per intoppi amministrativi, non è stato ancora liquidato. Ma nella maggior parte dei casi ci autofinanziamo>>.

La programmazione futura cosa prevede?

<<Il primo appuntamento in scaletta è il Carnevale 2017 e, a tal fine, mi sto attivando per far sì che la sfilata copra anche la zona di Viale Kennedy che non è da meno rispetto agli altri quartieri dove si è sempre svolta. Nei prossimi incontri pensiamo di buttare giù una sorta di programma che prevede, oltre alle singole manifestazioni, anche un impegno da parte nostra ad allietare le giornate estive di coloro i quali sono soli e non hanno la possibilità di andare in vacanza. Pensiamo di far ciò sfruttando l’area del parco che ora si presta maggiormente a questo genere di attività essendo costantemente sorvegliata. Ma tante sono le idee che abbiamo in conto di realizzare, considerando che la stessa Via Pirzio Biroli si presta alla chiusura del traffico senza arrecare alcun disagio agli esercizi commerciali e ai residenti>>.

La vostra è un’attività puramente commerciale e pertanto la sua programmazione si dimostra totalmente attinente alle finalità di questo tipo. Spesso il comitato di quartiere si associa e collabora sinergicamente a queste progettualità. Non trova che il messaggio che dovrebbe esternare debba essere di altro tipo, evitando così che l’opinione pubblica lo etichetti, come qualche volta accade, come il comitato delle feste?

<<L’evento di per sé da un visibilità immediata quasi lampante e non passa sicuramente inosservato. Invece il lavoro che viene svolto per affrontare e tentare di risolvere le problematiche del quartiere, è un lavoro che agisce sotto traccia. Sicuramente la parziale comunicazione contribuisce ad oscurare questo impegno, ma una ulteriore aggravante è costituita dalla quasi assenza di consapevolezza da parte dei cittadini che dovrebbero essere più partecipi e propositivi. Solo così si riuscirebbe a sfatare quel senso di rassegnazione radicato nel quartiere, permettendoci di dimostrare che ci sono delle persone volenterose che sacrificano il loro tempo per accogliere e supportare le loro istanze. Uno dei propositi per il 2017 è quello di curare maggiormente l’aspetto comunicativo. Sta di fatto comunque che l’associazione è il fattore trainante e coinvolgente del quartiere, anche se in taluni casi s’incontrano delle difficoltà con altri organi del territorio, come ad esempio quelle che abbiamo trovato nel tentativo di collaborare con la stessa scuola Leonardo da Vinci. Invece ho accolto con sorpresa il coinvolgimento degli Scout che, fino a qualche anno, fa era praticamente impossibile. Nel futuro intendiamo sinergicamente allargare le collaborazioni con tutte le altre associazioni e realtà del territorio, perché siamo fermamente convinti che l’unione fa la forza>>.