Campi estivi a Ciampino: occhio alle regole

 

Se per gli alunni l’ultima campanella rappresenta un momento di gioia e il piacevole presagio dell’inizio delle vacanze estive, ai genitori si prospetta, invece, il problema di stabilire dove e a chi affidare i propri figli. Ritmi di vita frenetica e incalzanti obblighi lavorativi favoriscono la crescita del centro estivo o campo solare (summer camp).

 

Tutti sappiamo che si tratta di un luogo dove i ragazzi, fino alla maggiore età, possono usufruire della competenza di educatori qualificati e crescere in armonia con i loro coetanei. Ma forse non tutti sanno che assumersi la responsabilità di aprire e gestire un centro estivo non è cosa da poco. L’iter burocratico prevede che la loro apertura sia, tassativamente, autorizzata dal Sindaco del Comune in cui si intende svolgere l’attività ludica/educativa nel rispetto delle norme in materia di prevenzione incendi, sicurezza e di quelle igienico/sanitarie.

 

Anche nel Comune di Ciampino, ottemperando alla Deliebra di Giunta Regionale n.ro 1304/04 e al Regolamento, sempre regionale n.ro 2 del 18/01/05, tali servizi vengono preventivamente accordati, dalla stessa amministrazione comunale, attraverso la partecipazione ad un bando specifico. La stessa partecipazione prevede la presentazione di una serie di documenti che spaziano da quelli meramente identificativi delle associazioni partecipanti e dei loro rappresentanti, all’autocertificazione che attesti l’esistenza dei requisiti professionali per la somministrazione degli alimenti e bevande con tanto di SCIA; fino ad arrivare alla copia della polizza assicurativa a copertura dei rischi da infortuni o danni subiti o provocati.

 

È evidente che non ci si può improvvisare e se si tiene conto che le associazioni che si iscrivono al bando si possono contare sulla punta delle dita,  ogni anno mi chiedo come mai il numero di queste realtà sia sempre maggiore rispetto a quelle autorizzate. Una serie di associazioni che, probabilmente, eludendo alcuni passaggi burocratici obbligatori, si insediano in varie strutture senza adeguarsi all’obbligo di rispettare le norme di un regolamento regionale che lo stesso comune ha deciso di applicare in barba al principio di una sana competizione.

 

Forse risparmiare qualche spicciolo, la mancata conoscenza di tutto ciò che è dietro l’istituzione di un centro estivo e la sindrome “da parcheggio” che colpisce molti di noi genitori per l’impellente necessità di sistemare i propri figli, ci fa perdere di vista che la professionalità e l’esperienza meritano qualche sacrificio in più per la nostra serenità e quella dei nostri ragazzi!