La Cina è la nuova frontiera. Troppo spesso ci preoccupiamo della sua straripante crescita economica e della concorrenza (con manodopera a basso costo) con la quale insidia le aziende occidentali. Ma la Cina è anche un gran mercato, con molti potenziali consumatori verso i quali non sempre siamo in grado di guardare con coscienza. Il più grande e popoloso Paese al mondo è ormai seriamente un mercato cui rivolgersi per vendere i nostri prodotti di qualità e lo ha capito bene la Castel de Paolis, maison castellana fondata da Giulio Santarelli negli anni Ottanta, con sede a Grottaferrarta.
La Cina rappresenta infatti oggi il primo mercato estero per i vini di Castel de Paolis, che continua a togliersi soddisfazioni anche in casa nostra. L’ultima in ordine di tempo è stata la selezione di ben tre etichette nell’ambito del Merano Wine Festival, probabilmente la seconda fiera italiana del vino. Tre i vini di Castel de Paolis che hanno ottenuto questo prestigioso punteggio: il Frascati Superiore DOCG 2016 (70% Malvasia del Lazio, 30% Trebbiano, Bellone e Bombino), il Frascati Doc Campovecchio 2016 (70% Malvasia di Candia, 30% Trebbiano, Bellone e Bombino) ed il rosso I Quattro Mori 2012 (Syrah, Merlot, Petit Verdot e Cabernet Sauvignon). Il vino che è stato presentato nell’ambito dell’evento è stato il Frascati Superiore DOCG 2016, unico vino di Frascati, e dei Castelli Romani in genere, presente a Merano.
<<Per noi essere gli unici dell’area del Frascati e spesso anche dei Castelli Romani non è una novità – spiega Fabrizio Santarelli (NELLA FOTO), figlio di Giulio che ha ormai preso le redini dell’azienda – eravamo a Merano, su invito, lo siamo stati al Festival Collisioni di Barolo in degustazione davanti a circa 60 esperti e giornalisti da tutto il mondo, ma anche all’ultimo wine2wine di Verona, organizzato da Vinitaly International, come uditori di un appuntamento di fondamentale importanza per chi voglia comprendere le tendenze e il futuro del mercato del vino del prossimo futuro e specialmente in Cina. Molti erano infatti i focus sull’Estremo Oriente e devo dire che, per quello che sono riuscito a seguire nel fitto programma ne sono uscito rinfrancato. Siamo molto avanti nel lavoro in quello che sarà sicuramente uno dei mercati del vino più importanti del futuro. Dato che tutti gli esperti intervenuti, hanno confermato che è normale impiegare almeno 4 o 5 anni per avere risultati significativi ed essendo questo il tempo da cui noi siamo presenti in Cina, siamo quindi in una posizione molto vantaggiosa e privilegiata rispetto a quasi tutte le aziende vinicole italiane che invece, si stanno affacciando ora in questo mercato>>.
Castel de Paolis inoltre – forte dei premi ricevuti dalle guide nazionali (Repubblica, Bibenda, Vini Buoni d’Italia, BereBene del Gambero Rosso) dalla presenza al Merano Wine Festival ed infine alle lusinghiere valutazioni sulla rivista Vinous di Antonio Galloni (91+ per I Quattro Mori 2012 e 91 al Donna Adriana 2015) – ha deciso di puntare più e meglio sulla comunicazione, cercando di riversare verso l’esterno l’alta qualità dei propri vini, da sempre riconosciuta nella ristretta cerchia degli esperti, ma poco nota al grande mondo degli appassionati e degli operatori.
Per ottenere questo risultato si sta lavorando sui canali istituzionali, come sito internet e pagina Facebook, oltre all’apertura del profilo Instagram ufficiale, ma anche ad una serie di eventi che accorcino le distanze tra il territorio e le persone che si trovano poi a scegliere un vino firmato Castel de Paolis. La chiave, quindi, saranno gli appuntamenti di degustazione e intrattenimento organizzati in azienda (il primo, “Vini sotto l’albero” del 9 e 10 dicembre, è stato subito un successo) e le presentazioni dedicate agli operatori e ai giornalisti attraverso le quali trasmettere il valore di un territorio, oltre che dei vini dell’azienda.
Altre novità in cantiere riguardano nuovi mercati esteri, l’enoturismo e la creazione del primo metodo classico Castel De Paolis con la vendemmia 2018.