Collaborare nella lotta ai fenomeni di illecito trasferimento e detenzione di attività economiche e finanziarie all’estero. Questo l’obiettivo del provvedimento congiunto sottoscritto il Direttore dell’Agenzia delle Entrate e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, per dare attuazione all’articolo 2 del decreto legge 28 giugno 1990, n. 167, in tema di monitoraggio fiscale.
Quest’ultima disposizione, al fine di contrastare i fenomeni di illecito trasferimento e detenzione di attività economiche e finanziarie all’estero, riconosce al Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle entrate e ai Reparti Speciali della Guardia di Finanza la possibilità di richiedere agli intermediari e agli altri operatori finanziari le informazioni relative alle operazioni finanziarie da e verso l’estero di importo pari o superiore a 15.000 euro, anche per masse di contribuenti e agli operatori tenuti agli adempimenti antiriciclaggio, l’identità dei titolari effettivi con riferimento a specifiche operazioni con l’estero o rapporti a esse collegati.
Il provvedimento congiunto, che sostituisce il precedente del 2014, disciplina, tra l’altro, le modalità tecniche di trasmissione e ricezione delle richieste e delle relative risposte.
L’accordo si inserisce in un consolidato contesto di collaborazione istituzionale tra il Corpo della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, caratterizzata da una sinergica azione di stimolo alla compliance e di contrasto ai più pericolosi fenomeni di evasione fiscale, anche di tipo internazionale, a tutela dell’economia sana del Paese.