Stanziati 60 milioni di euro per trentanove Comuni sopra i 20mila abitanti
La Regione Lazio, lo scorso 22 gnnaio, ha presentato le misure di sostegno per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici nell’ambito del Programma Regionale FESR Lazio 2021-2027. Il Piano, presentato dal presidente, Francesco Rocca, e dall’assessore all’Ambiente e alla Transizione energetica, Elena Palazzo, con un importante contributo degli assessori allo Sviluppo economico, Roberta Angelilli e al Bilancio e alla Programmazione economica, Giancarlo Righini, prevede uno stanziamento totale di 60 milioni di euro.
L’avviso pubblico è diretto ai Comuni sopra i 20mila abitanti, 39 in tutto, che potranno intervenire sulle loro strutture migliorandone l’efficienza, con una particolare attenzione ai progetti che sono mirati agli impianti sportivi e agli edifici scolastici che, come è noto, sono spesso quelli più energivori e bisognosi di interventi di ammodernamento.
Si tratta di un’importante occasione per affrontare al meglio la complessa sfida della transizione energetica, cogliendo questo delicato passaggio come un’opportunità per i territori. Per questo, durante l’incontro in Regione, i dirigenti delle aree tecniche competenti, insieme ai direttori responsabili dell’autorità di gestione dei fondi FESR e della programmazione economica e ai rappresentanti del GSE, hanno illustrato ai sindaci dei Comuni interessati le modalità di compilazione della scheda per presentare la manifestazione di interesse e risposto alle domande sulle modalità di partecipazione.
Le parole del Presidente Francesco Rocca: «Abbiamo stanziato 60 milioni di euro per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici del Lazio, in particolare per scuole e impianti sportivi nei Comuni superiori a 20.000 abitanti. Questo è il frutto di un bellissimo lavoro di squadra che rispecchia la volontà di essere vicino agli amministratori locali. Abbiamo un’occasione unica, quella di cambiare paradigma culturale sull’ambiente. Siamo chiamati a rispondere a sfide che dobbiamo sentire nostre, perché abbiamo la responsabilità di quello che lasceremo alle future generazioni».