Grottaferrata: allarme delle associazioni sull’urbanistica

 

Nei giorni scorsi, ITALIA NOSTRA sezione CASTELLI ROMANI, insieme al COTAG ( comitato tutela ambiente Grottaferrata ) e ad altri vari comitati di quartiere e associazioni (Comitato di quartiere PRATONE, Comitato di quartiere BORGHETTO, Associazione “La tua Grottaferrata”; Associazione “U Lenghero Nero”, Gruppo archeologico latino – Colli Albani “Bruno Martellotta” ), hanno recapitato una lettera all’Amministrazione comunale ed a tutto il Consiglio Comunale di Grottaferrata. Motivo della decisione,  chiedere che finalmente si affronti in modo serio e deciso la questione urbanistica che da molti anni grava sulla vita della città.

 

Grottaferrata infatti, nel corso degli ultimi decenni, al pari anche degli altri comuni limitrofi, ha conosciuto una crescita spropositata del numero dei residenti. Nella sola Grottaferrata, dal 2001 al 2018, si è passati dai 17400 ai 20500 circa di residenti, con una crescita percentuale straordinariamente superiore a quella nazionale la quale, invece, nello stesso arco di tempo, è stata praticamente irrilevante.

 

<<Tale fenomeno – scrivono nella lettera –  dovuto essenzialmente ai nuovi residenti provenienti da fuori, e non certo alla natalità locale, ha comportato inevitabilmente un maggior consumo del suolo, un depauperamento del paesaggio e delle risorse idriche e, soprattutto, un peggioramento della qualità della vita a causa del maggior traffico urbano, della carenza di infrastrutture e del carico antropico in generale. Abbiamo assistito nel corso del tempo a diversi tentativi volti allo studio ed approvazione di un nuovo PRG che potesse contenere l’espansione urbanistica da parte di una edilizia sempre più invasiva, che cerca di rubare gli ultimi spazi ancora rimasti verdi, ma tutti i tentativi sono stati vani>>.

 

Problemi generalizzati, ma ben più critici in alcune zone precise della piccola cittadina: <<Tali problematiche sono particolarmente evidenti nelle zone di Pratone – Cartabrutta e Borghetto dove si continua a costruire da anni. In particolare, ad esempio, nella zona di Cartabrutta incombe una lottizzazione di circa 42500 mc per circa 500 nuovi abitanti, laddove sopravvive ancora una apprezzabile pineta e ci sono i resti di un’antica villa romana con terme. Decisamente gravi, inoltre, sono le condizioni  della viabilità nella zona che risultano essere incompatibili con un aumento spropositato del carico antropico. A suo tempo la regione aveva riconosciuto l’esigenza di sottoporre a VAS (valutazione ambientale strategica) l’intervento suddetto, prescrivendo che tale valutazione avrebbe dovuto esaminare e tener conto dell’ ”effetto cumulativo” di tutte le altre lottizzazioni incombenti sulla zona ma, una volta fatta ed approvata la VAS, ci risulta che manchi proprio questo aspetto essenziale e cioè la valutazione complessiva degli effetti dei nuovi interventi previsti>>.

 

Un Piano Regolatore Generale tutto da rivedere: <<Inoltre è fin troppo evidente come il PRG di Grottaferrata, il quale risale agli anni ’70, non risponde più alle esigenze attuali, alla luce della grave situazione attuale che è sotto gli occhi di tutti. In conclusione riteniamo che l’evolversi dello stato urbanistico di Grottaferrata stia oltrepassando i limiti di tollerabilità per uno sviluppo sostenibile, in particolare, anche per le generazioni future, le quali si troveranno a dover vivere in una città dove la qualità della vita sarà messa a dura prova da una congestione eccessiva del carico antropico con tutte le inevitabili conseguenze. Pertanto ci appelliamo alle S.V. di tutto il Consiglio Comunale affinché abbiano finalmente il coraggio e la coerenza di intraprendere decisioni importanti, serie e necessarie per il bene futuro della città di Grottaferrata>>.