Il Bike sharing o bici condivisa non è altro che uno degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizioni delle amministrazioni pubbliche… e dei cittadini. Per i romani in realtà è quasi un sogno che stenta a realizzarsi, a causa dei fallimenti in cui le amministrazioni locali sono finora incappate.
Dopo l’ultimo flop di O Bike, sull’orlo del fallimento, la giunta Raggi ci riprova con una delibera per il lancio di un nuovo bando al fine di individuare i nuovi operatori pubblici o privati.
Saranno tre gli anni concessi in via sperimentale, per un numero di biciclette che andrà da un minimo di 500 ad un massimo di 700.
Il servizio prestato sarà costantemente monitorato dal Dipartimento Mobilità e il nuovo gestore, tramite app e sito web, dovrà assicurare la comunicazione con gli utenti.
In virtù dell’ultima esperienza negativa, il Campidoglio ha posto, come condizione imprescindibile che, in considerazione dei numerosi atti di vandalismo, lo stesso gestore si farà carico, a spese proprie, della rimozione dei mezzi entro massimo le 6 ore successive alla segnalazione.
Nell’intento di estendere il servizio anche a zone che, eventualmente, non sono sufficientemente coperte, il Dipartimento Mobilità effettuerà un’azione ricognitiva delle aree pubbliche da destinare alla sosta.
Una sorta di parcheggi per le bici che assurgeranno al ruolo di vere e proprie aree speciali adibite al bike sharing direttamente gestite dagli operatori.