METRO C: FUTURO QUANTO MAI INCERTO

 

<<Roma Metropolitane continua a generare perdite, a se stessa e alla collettività, ha un buco di 9 milioni per le gestioni 2015-2016 e non è riuscita a fermare la lievitazione dei costi della linea C”. Così la sindaca Virginia Raggi annunciando all’Assemblea Capitolina (in seduta straordinaria) una svolta nella vicenda del terzo tracciato della metropolitana di Roma. In questi casi o si attua una ricapitalizzazione, o una trasformazione della società o la liquidazione>>.

 

E Roma Capitale non intende ricapitalizzare ha voluto puntualizzare il Primo cittadino, dichiarandosi aperta ad altre soluzioni, ma non su questo aspetto ribadito più volte.

 

Roma Metropolitane d’altronde, ha precisato sempre la Raggi, è nata come stazione appaltante della linea C, rapportandosi al consorzio costruttori. Avrebbe quindi dovuto vigilare sui costi, ma i propositi sono andati a naufragare: <<La linea – ha spiegato la sindaca – sarebbe dovuta costare 3 miliardi per 25 chilometri. Per ora è costata 3,7 miliardi per 19 chilometri. Si è dunque spesa una cifra superiore al totale preventivato per due terzi del tracciato, la parte più facile, quasi tutta in superficie. Roma Metropolitane avrebbe dovuto contenere le pretese dei costruttori. Ciò non è accaduto e sono state approvate tutte le 45 varianti proposte. È stato promulgato poi, a settembre 2013, un atto con il quale sono stati dati altri soldi al consorzio. E oltre ai costi dell’opera si sono innalzati anche quelli della società perché questa, quando all’improvviso nel 2012 il Cipe ha smesso di finanziarli in parte, si è trovata ad avere uscite che superavano di gran lunga i ricavi, con perdite costanti nel tempo>>.
<<Una società che ha chiaramente fallito l’obiettivo per cui era stata creata – ha incalzato la sindaca – tanto è vero che sul presunto danno erariale sono all’opera la Corte dei Conti e la Procura>>.

 

Sulla stessa linea l’assessore alla Mobilità Linda Meleo, che ha confermato come l’amministrazione non intenda impegnare altre risorse in maniera infruttuosa, benché al momento siano state già intraprese le procedure necessarie a identificare le soluzioni alternative rispetto a quelle attuate e al momento non se ne può escludere nessuna. Resta comunque l’intenzione di proseguire i lavori fino alla stazione Colosseo-Fori Imperiali, rispettando tutti i contratti in essere. Poi, dopo l’arrivo nel punto nodale, l’amministrazione si riserverà del tempo per capire se, come e con quali risorse proseguire l’opera.

 

Il tutto, senza dimenticare l’impatto occupazionale: <<Faremo il possibile per mantenere gli attuali livelli occupazionali – ha affermato il presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefàno – eventualmente ricorrendo alla mobilità ‘infra-gruppo’, come già accaduto in altri casi”.

La sedutasi è conclusa con l’approvazione di un ordine del giorno incentrato su una serie di nodi programmatici: no alla ricapitalizzazione di Roma Metropolitane, completamento in tempi brevi della stazione Fori Imperiali della metro C, allontanamento dei responsabili della situazione attuale, valorizzazione dei lavoratori e tutela dei livelli occupazionali, continuità per le opere già programmate, convocazione di un tavolo con Ministero Trasporti e Regione per fare il punto.