Con “Origine Comune” si esalta la tipicità locale

 

Tordo matto (NELLA FOTO), ciambella degli sposi, tozzetto, aglio, fagioli, porcino, cellette, …
Non c’è Comune della nostra Italia che non vanti una produzione propria, dalle caratteristiche assolutamente originali, retaggio di tradizioni secolari, che sposano insieme, in un patrimonio diffuso, la cultura locale e le produzioni agroalimentari. È un patrimonio di grande valore, custodito spesso solo a livello di nicchia produttiva, di cui le comunità locali vanno gelose e s’ingegnano per conservarlo come eredità da trasmettere alle generazioni successive. Già il grande Luigi Veronelli ne aveva intuito la portata e, prima ancora che la globalizzazione mettesse piedi in maniera decisa, aveva proposto il modello delle De.Co. – denominazioni comunali – come strumento per la loro salvaguardia e la loro valorizzazione.

 

Per i comuni della nostra Regione oggi si apre un’opportunità, che Anci Lazio ha voluto mettere in campo grazie al progetto “Origine comune”, strutturato fin dal 2015 e che oggi può trovare attuazione grazie al finanziamento del Consiglio regionale, acquisito su apposito bando.
“Origine comune” vuole aiutare i comuni del Lazio a standardizzare le procedure di riconoscimento delle Denominazioni comunali e concorrere a farne un catalogo complessivo, nel quale possano attingere appassionati delle tradizioni locali, cultori del buon cibo locale e commercianti desiderosi di ampliare la loro offerta con l’inserimento negli scaffali di prodotti a Km 0 e a filiera corta.

 

Con questa iniziativa Anci Lazio, grazie alla partnership di Agrocamera e del Crea di Velletri, predispone anzitutto un primo censimento di prodotti caratteristici locali, ne cura la profilazione e la redazione del disciplinare di produzione per la formale dichiarazione di denominazione comunale. Quindi accompagna i comuni nei loro adempimenti: dalla deliberazione di individuazione alla dichiarazione formale, con la predisposizione di apposito strumento di controllo. Infine realizza e implementa un sito nel quale proporre, con un catalogo puntuale, le DE.CO. dei comuni del Lazio, per dare visibilità a questo immenso patrimonio agroalimentare, espressione di un più profondo patrimonio culturale e antropologico, che deve essere difeso e valorizzato con ogni possibile iniziativa, rimarcandone l’autenticità e il localismo in un’epoca caratterizzata dalla competizione globale.

 

È un’occasione che comunità locali e produttori non possono perdere perché l’iniziativa, oltre a concorrere a salvare produzioni agroalimentari di nicchia, si ripromette di sostenere il loro valore economico, che a ben vedere, costituisce l’unica vera speranza per assicurare nel tempo la loro conservazione: la passione non è sufficiente da sola ad assicurarla.
Con un’operazione semplice e partecipata, Anci Lazio gioca in questa occasione un ruolo di grande levatura culturale, cui nel tempo saranno in molti a riconoscersi e a dare il giusto rilievo.