Nei mesi scorsi il Sen. Bruno Astorre, primo firmatario insieme con altri sottoscrittori, ha presentato al Senato il Disegno di legge per l’istituzione del Parco archeologico culturale di Tuscolo (n. 2663 del 25 gennaio 2017). La proposta ha suscitato nel territorio un generale positivo interesse ed ha riaperto la discussione su un aspetto qualificante del quadrante tuscolano, anche se non sono mancate le critiche, capaci di suscitare necessità di approfondimento e chiarimento, mentre in alcuni casi segnalano, a mio modesto modo di vedere, un atteggiamento pregiudiziale.
Giovedì 20 aprile p.v., nella splendida cornice di Villa Falconieri, grazie ad una iniziativa della Comunità montana, il Senatore Astorre presenterà alla comunità locale il Disegno di legge: sarà l’occasione per spiegare il senso della proposta legislativa, i suoi contenuti tecnici e giuridici, il percorso di approvazione che ci si aspetta. Lo accompagneranno in questa incombenza il Presidente della comunità Montana, Damiano Pucci, il Sindaco di Monteporzio, Emanuele Pucci, e i due Commissari di Frascati e Grottaferrata.
Ma soprattutto daranno il loro apporto culturale e tecnico: il prof. Luigi Miraglia, dell’Accademia Vivarium Novum, con una lectio magistralis su “cultura umanistica come fondamento del progresso umano”; Il Direttore della Scuola spagnola di Storia e archeologia in Roma, Fernando Saenz, e la Responsabile del progetto Tusculum della Scuola stessa, Valeria Beolchini. Mentre Simone Bozzato, docente al corso di laurea in Scienza del Turismo dell’Università di Tor Vergata, punterà ad offrire una prospettiva di valorizzazione turistica. A me il compito di coordinare questa iniziativa pubblica.
La presentazione del Disegno di legge, oltre quindici anni dopo la proposta del Sen. Lavagnini, colma un vuoto. In questi quindici anni la Comunità montana, in silenzio e con determinazione, nonostante le gravi difficoltà finanziarie al limite della sopravvivenza, ha continuato a portare avanti i lavori di ricerca e di studio archeologico grazie all’impegno della Scuola spagnola di Storia e archeologia. Ha eseguito, per quanto possibile, lavori di consolidamento dei reperti individuati, ha strutturato un percorso visita, fruibile grazie alla collaborazione del GAL – Gruppo archeologico latino – ha rilanciato il valore culturale dell’area con il teatro antico e con personalità di livello internazionale. La Comunità montana ha anche tentato il percorso del riconoscimento formale del “parco archeologico culturale”, ma l’incertezza della normativa e la complessità dei passaggi burocratici hanno finora vanificato lo sforzo. Dobbiamo prendere atto, anche per l’effetto del Decreto Urbani e del D.M. 18 aprile 2012, che occorre un diverso e più strutturato impegno per raggiungere lo scopo.
Il DDL ha questo pregio: riporta il problema al centro dell’attenzione e lo colloca nella dimensione giusta per raggiungere l’obiettivo, coinvolgendo nel percorso tutte le Autorità interessate: dal livello locale, passando per il livello regionale, fino alla ribalta nazionale. Senza prevedere nuovi organismi e nuove poltrone il DDL individua il percorso istituzionale da seguire per il riconoscimento formale del Parco, assegnando agli enti già esistenti i compiti necessari per dare concretezza a questo sforzo e aiutandoli, con previsioni giuridiche e finanziarie a dare sostanza ad un sogno inseguito da generazioni.
Tutta la comunità tuscolana, che coincide con la omonima diocesi, deve prendere consapevolezza di questo impegno: l’esistenza di un attrattore culturale di tale valore non può essere affare di qualcuno, ma riguarda la dimensione culturale, turistica, di sviluppo socioeconomico di un intero territorio.
Tutta la comunità tuscolana deve impegnarsi ad accompagnare, con le iniziative opportune, l’approvazione di questo DDL a livello nazionale: a quel livello sta la giusta dimensione di questo ineguagliabile patrimonio archeologico, culturale, artistico e monumentale.
Richiamare al suo dovere la comunità nazionale per dare corpo ad una iniziativa di carattere sussidiario costituisce l’altro aspetto sostanziale di questa proposta.