Mancano poco più di quindici giorni all’appuntamento con le primarie del 30 aprile per eleggere il Segretario Politico del Partito Democratico. Nella prima fase congressuale, che ha interessato gli iscritti dei circoli del partito dislocati su tutto il territorio nazionale, nella rosa dei tre candidati l’ex premier Matteo Renzi ha ottenuto il 68% delle preferenze battendo, i suoi avversari Andrea Orlando e Michele Emiliano.
Abbiamo voluto incontrare il vice sindaco di Ciampino Carlo Verini e il presidente del Consiglio comunale Marcello Muzi, che sostengono la candidatura di Matteo Renzi.
Siamo entrati nel rush finale delle primarie che si terranno il 30 aprile per eleggere il Segretario del Partito Democratico. La percentuale dei consensi, nel corso delle elezioni congressuali di circolo sparsi in tutto il territorio nazionale, vede favorito l’ex premier Matteo Renzi. Cosa ne pensate?
V: <<Condivido pienamente la scelta fatta dagli iscritti del Partito Democratico poiché ritengo che Renzi possa riprendere il coraggioso, efficace e necessario percorso di riforme che aveva avviato nella legislatura precedente>>.
M: <<È l’unico, oggi, in grado di affrontare questo impegno con capacità, competenza e determinazione. La sua legislatura riformista ha toccato temi fondamentali come il lavoro, la scuola, le pensioni, il sociale e l’immigrazione per non parlare del modo in cui guarda e si rapporta all’Europa. Spero che i compagni di partito abbiano la percezione di chi ha, effettivamente, le capacità di un leader, rappresentativo in Parlamento, in Europa e nei Congressi Internazionali>>.
In sede di congresso di circolo Ciampino, contrariamente all’andamento degli altri comuni dei Castelli Romani, ha dirottato le preferenze sul Ministro Orlando. Qual è la vostra chiave di lettura?
V: <<Credo che il risultato ottenuto non sia altro che il frutto di una serie di dinamiche interne tra gli iscritti di un partito, del tutto naturali e prevedibili>>.
M: <<Purtroppo la nostra città non sa cogliere il cambiamento. Analogo scenario si prospettò con Bersani/Renzi dove il partito, schieratosi con Bersani, ci ha portati al risultato che tutti conosciamo. È evidente che da parte di molti compagni esiste la volontà di rifiutare il cambiamento, il riformismo, la crescita del partito e la sua dinamicità. Tale resistenza è riscontrabile anche a livello nazionale dove, all’interno dello stesso partito, ogni proposta viene osteggiata>>.
A prescindere dalla vostra posizione e dal risultato delle prossime primarie, secondo la vostra esperienza di amministratori locali, quali strategie il futuro segretario dovrà mettere in opera per recuperare quella parte di elettorato che ha perso nel corso degli ultimi anni?
V: <<Indirizzare la sua attività politica soprattutto verso quattro grandi temi fondamentali per la ripresa del nostro Paese: lavoro soprattutto per i giovani, riduzione della tassazione perché possano tornare ad aumentare i consumi necessari al rilancio dell’economia; governo e regolamentazione – di concerto con l’Europa – dei flussi migratori e un piano generale che contempli una maggiore vicinanza ed efficacia delle istituzioni verso i cittadini in materia di sicurezza>>.
M: <<Negli ultimi anni il Partito Democratico ha guadagnato un 40% dell’elettorato, ma il bipolarismo partitico in parlamento ed una serie di accadimenti hanno indotto molti elettori a non votare più o a scegliere altre correnti politiche. Ed è proprio su questa parte di elettorato che bisogna concentrarsi e recuperare con serietà e coerenza. La gente deve poter scegliere serenamente chi deve governarla senza condizionamenti. Sono convinto che Renzi abbia fatto un buon lavoro e che in molti lo riconoscano. Molti attivisti sono tornati a tesserarsi per dargli una mano e le prossime primarie lo dimostreranno>>.