
E si continua a parlare dei campi rom e delle azioni che, la Giunta capitolina, intende mettere in atto nell’ambito del piano di superamento dei campi approvato un anno fa. Dopo il mental coach, un po’ psicologo e un po’ guru motivazionale che deve sostanzialmente convincere le popolazioni rom ad abbandonare i campi e a cercarsi un lavoro, e il bonus casa, che prevede l’erogazione di € 800 mensili come buono affitto di cui potrebbero beneficiare anche gli immigrati rom non regolari, la Giunta pentastellata ha pensato bene di voler insegnare, a queste popolazioni, come si vive in un condominio.
Il progetto è indirizzato a tutti coloro che decideranno di abbandonare i campi entro il 2021, potendo contare su un affitto pagato, per due anni, dal Campidoglio.
I fondi che finanzieranno il progetto originario di smantellamento dei campi arriveranno direttamente dall’UE e copriranno anche le spese per i “corsi di economia domestica”, orientati ad educare queste popolazioni ad una quotidianità a cui poco sono abituati, e di cui il semplice pagamento di una bolletta della luce o del gas rappresenta una pratica totalmente sconosciuta.
Inoltre, sempre dal Campidoglio, verranno individuati degli esperti in “mediazione del conflitto” in grado di dissipare eventuali crisi o conflittualità che si genereranno nelle relazioni con il vicinato che, a seguito della presenza dei nuovi inquilini, subirà un mutamento delle proprie condizioni.
Certo è che tutti i buoni propositi dei grillini si disperderanno nel nulla se il mercato immobiliare, finora ostico, non cambierà atteggiamento nei confronti delle famiglie rom che decideranno di optare per la stanzialità all’interno delle quattro mura di un appartamento.
La garanzia di un affitto sicuro, per almeno due anni, non è riuscito, sinora, a sgombrare il campo dalle reticenze dei proprietari di casa che temono, al termine del sovvenzionamento capitolino, di non poter liberare i propri immobili con facilità.