I ROMANI BOCCIANO LA LORO QUALITÀ DELLA VITA

 

Le donne sono più critiche degli uomini, gli adulti e gli anziani sono più scontenti dei giovani, i lavoratori autonomi sono più delusi dei lavoratori dipendenti e perfino dei disoccupati. E anche quest’anno, nel complesso, i romani sono un po’ meno soddisfatti della qualità della vita in città”. Il voto medio è insufficiente, pari a 5,12, al di sotto di quello dello scorso anno. Questi i risultati dell’Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma, presentata in Campidoglio lo scorso 24 ottobre.

 

Cosa si valuta positivamente? 

Sicuramente i servizi culturali, il cui voto medio è di 7,6, con delle punte di eccellenza per Palaexpo (8) e per l’Auditorium (7,9), e anche i servizi sociali sono valutati sopra la sufficienza (6,5). Le farmacie anche guadagnano un buono score, e vengono ritenute più adeguate dei nidi e dell’assistenza.

 

Cosa viene bocciato?
Dito verso per i servizi universali: raccolta rifiuti e pulizia stradale scendono rispettivamente a 4,2 e 3,3, ma è ritenuta sufficiente l’illuminazione pubblica con un 6,2. Il trasporto pubblico è complessivamente quasi sufficiente: l’insoddisfazione viene a galla per i servizi di linea: 4,5 per bus e tram e 5,5 per la metropolitana, mentre il servizio taxi è “più che sufficiente”.
 

La ricerca, giunta già alla sua nona edizione e realizzata dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale è finalizzata a misurare il grado di soddisfazione della cittadinanza in riferimento ai principali servizi erogati dall’Amministrazione. Lo studio è stato condotto attraverso interviste telefoniche effettuate dal 1 giugno al 26 luglio 2016, su un campione di cittadini residenti costruito in modo tale da rispecchiare la popolazione romana in riferimento al genere, all’età, al titolo di studio e alla condizione professionale. La città è stata divisa in cinque macro-aree: zona A, cioè centro storico e quartieri all’interno dell’anello ferroviario; zona B, quartieri fra l’anello ferroviario e la fascia verde; zona C, gli altri quartieri entro il GRA; zona D, le aree esterne al GRA; zona E, litorale di Ostia e Acilia. Sono state realizzate duemila interviste: quattrocento a zona.

 

I quesiti hanno riguardato: trasporto pubblico locale, quindi autobus, metro e taxi; servizi universali come acqua, pulizia stradale, raccolta rifiuti e illuminazione stradale; settore sociale, cioè asili, farmacie e servizi alla persona, ma anche cultura con musei, biblioteche, Bioparco, e infine strisce blu, servizi cimiteriali e parchi, sono tra i principali servizi sui quali si è chiesto ad un campione di cittadini di esprimere il proprio giudizio. Diversa la percezione della vita in città a seconda delle zone in cui si abita.

 

“I più insoddisfatti sono gli abitanti del centro storico, dei quartieri all’interno dell’anello ferroviario e delle aree esterne al Gra, mentre chi vive nei quartieri situati fra l’anello ferroviario e la fascia verde ha una percezione più positiva della propria qualità della vita. I romani ritengono comunque che nella propria zona di residenza il livello di qualità sia superiore rispetto al resto della città”.

 

<<L’indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma, elaborata dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, è relativa al periodo tra il 1 giugno e il 26 luglio, quindi è più che altro una fotografia del passato. Stiamo lavorando sin dal nostro insediamento per migliorare la vita dei romani>>. Lo dichiara in una nota il vicesindaco di Roma, Daniele Frongia.