Tempio crematorio: parola a Di Fabio

 

Non calano i malumori cittadini relativi all’ipotetica installazione di un impianto di cremazione nel territorio ciampinese, nonostante l’ultima dichiarazione del sindaco Giovanni Terzulli in merito alla possibilità di rivedere i termini della sua effettiva attuazione.

 

Abbiamo voluto dare voce anche ai pensieri del consigliere comunale di Forza Italia Gian Massimo Di Fabio, allargando in questo modo la lente di osservazione su una questione sempre più politica.

 

Alla luce degli ultimi accadimenti qual è la sua posizione nei confronti del Tempio Crematorio?
<<Come ormai noto l’avversione della cittadinanza alla potenziale realizzazione del “Tempio della cremazione” è quasi un plebiscito. Personalmente ho raccolto le testimonianze di molti cittadini, di tutte le età ed estrazioni sociali e tutti, dico tutti, si sono dimostrati decisamente contrari a tale realizzazione.
Devo confessare che in una prima valutazione, non conoscendo minimamente il funzionamento di un impianto di cremazione e cosa ciò potesse comportare, avevo pensato che il progetto potesse essere positivo.
Alla luce di un maggior approfondimento ed alla presa di coscienza dei potenziali pericoli che tale impianto potrebbe riversare sulla qualità della vita dei residenti, ho totalmente rivisto la mia considerazione.
Devo ripetere comunque, ad onor del vero, le promesse e le precisazioni del nostro primo cittadino che ha spergiurato nella sede istituzionale, davanti a decine di testimoni nonché alla registrazione ufficiale delle dichiarazioni che la delibera si è resa necessaria solo ed esclusivamente per consentire un attento e scrupoloso studio degli effetti che ricadrebbero sull’ambiente ed ha concluso che se tali studi dovessero rivelare la benché minima possibile minaccia per la salute pubblica e per l’ambiente, mai e poi mai acconsentirebbe alla realizzazione di un “Tempio per la cremazione”>>.

 

Il Sindaco, all’indomani dell’ultimo Consiglio Comunale, di fronte ad un assemblea cittadina, ha assunto una posizione diversa promettendo di proporre, alla sua Giunta, di ritirare la delibera. Cosa ne pensa?

<<Che forse avrebbe dovuto dare l’indicazione di sospensione della delibera durante i lavori del Consiglio Comunale, dove erano presenti, oltre gli addetti ai lavori, una nutrita platea composta dai rappresentati dei Comitati di quartiere, dai rappresentati di diverse associazioni nonché moltissimi cittadini preoccupati dal progetto. Mi rendo conto dell’imbarazzo che avrebbe potuto generare tale sospensione ma sono convinto che dopo un breve momento, il plauso di tutta la platea, anche con tutte le contrarietà del Presidente del Consiglio, avrebbe fatto felici tutti. Inoltre l’auspicata sospensione non avrebbe comportato che l’enunciato studio per la fattibilità e per l’impatto ambientale non potesse aver luogo.
Infine alcuni cittadini mi hanno chiesto del perché non programmare un referendum popolare per sancire inequivocabilmente la volontà della cittadinanza.
Anche su questo argomento devo confessare di averci pensato ma, durante i lavori del Consiglio, chi più esperto di me di tecnicismi legislativi, mi ha carinamente informato che qualsiasi questione attinente all’urbanistica e/o ai PRG, non può essere fatta oggetto di referendum.
Per concludere sarà mio dovere e cura vigilare sugli stati di avanzamento dei lavori o dell’auspicato ritiro della ormai famosa delibera e prontamente comunicarvi tutte le novità in merito>>.

 
Il principale comitato per il NO a sostegno delle sue posizioni ha più volte richiamato l’attenzione sull’inquinamento. Nelle varie riflessioni che si sono susseguite, tutte riconducevano ad unico comun denominatore: l’aggravio che il nostro Comune subisce per la vicinanza con il campo rom e l’aeroporto. In merito proprio all’ingerenza aereoportuale, qual è la sua posizione?
<<Di dialogo con le istituzioni aeroportuali e con il Gestore Aeroporti di Roma Spa per far in modo che si raggiunga un’armonizzazione tra aeroporto e città. Ciò non toglie che prima di tutto debba essere garantita la salvaguardia della salute pubblica. Nel contempo deve proseguire quel percorso virtuoso iniziato per la prima volta da Terzulli, che vada in convergenza con l’aeroporto e che sicuramente faccia diminuire gli effetti negativi e di contro veda sempre più aumentare gli effetti positivi sulla nostra città.
Sono nato a Ciampino, vivo e lavoro a Ciampino e qui vive tutta la mia famiglia, qui crescono i miei figli. Ho il dovere, in qualità di padre e di consigliere comunale eletto, di salvaguardare la loro salute e la salute di tutti i miei concittadini e nel contempo ho il dovere di pensare al futuro di tutti i nostri giovani che si affacciano tutti i giorni al mondo del lavoro. Solo con un percorso condiviso si possono ottenere le due cose. “Muro contro muro” non si va da nessuna parte>>.

 

Se dovesse fare un bilancio della sua attività consiliare dalla sua nomina ad oggi lo reputa positivo o meno?
<< Sicuramente lo possono dire i miei elettori, se attraverso gli innumerevoli atti pubblici che hanno la mia paternità, ho esaurito tutte le loro aspettative. Ho cercato di dare voce a tutte le segnalazioni che mi sono pervenute di problematiche urbanistiche, di disservizi nelle scuole, di problematiche sulla viabilità, sull’assistenza sanitaria sempre più carente, sulla salvaguardia del patrimonio privato contro atti di interferenza illecita ecc. ecc. .
Sono decine gli atti pubblici che in politichese si chiamano “Interrogazioni e Mozioni” emessi da me, ma solo quelli che hanno prodotto un minimo risultato concreto, mi hanno soddisfatto e dato la forza e l’entusiasmo di andare avanti.
La mia primaria attività, quella cioè che mi dà da vivere, è quella di Amministratore Delegato di una Azienda laziale. Non posso fare politica a tempo pieno ma cerco, nelle mie possibilità, di dare il massimo con tenacia e caparbietà.
Aborro la demagogia e perseguo il pragmatismo: fino a quando riuscirò a generare risultati anche minimi ma concreti e ricevere il plauso dei miei sostenitori, io ci sarò! Di contro non esiterò a fare un passo indietro, cedendo il passo a qualcun altro>>.